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Seminario sull’antica civiltà persiana
“Tre lingue per un re: le iscrizioni reali achemenidi e la scrittura antico-persiana”
Relatore: Dr. Gian Pietro Basello
Docente di Elamico presso l’Università “L’Orientale” di Napoli
venerdì 27 marzo 2015 – 14.30-17.30
I sovrani achemenidi vollero esprimere l’estensione e la varietà etnico-culturale delle loro conquiste facendo incidere sulla pietra iscrizioni in tre lingue, antico persiano, elamico e babilonese, destinate a preservare il loro ricordo e a sollecitare la curiosità dei posteri. Lo studio di queste iscrizioni, a partire dall’Ottocento, rappresentò la “stele di Rosetta” per la decifrazione delle scritture cuneiformi.
L’antico persiano, la lingua del Gran Re, occupò sempre un posto privilegiato. La decifrazione della scrittura e la comprensione della lingua fu favorita dall’appartenenza alla famiglia linguistica indoeuropea. La diffusione del potere achemenide e della lingua persiana ha fatto sì che anche oggi in Iran sia parlata una lingua, il neo-persiano, con elementi lessicali comuni all’italiano o all’inglese, seppur scritta utilizzando i caratteri arabi.
Nel seminario saranno presentate alcune iscrizioni reali achemenidi, un esemplare per ogni tipologia di supporto (pietra, metallo, argilla e mattoni smaltati, usando anche materiale inedito), e saranno spiegati i principi della scrittura antico-persiana con un saggio di analisi grammaticale e traduzione.
http://www.antichecivilta.it/seminario%20civilt%C3%A0%20persiana%20antica.pdf
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Seminario di Cultura del vicino oriente ellenizzato
Alessandro Magno nella cultura ebraica, tardo-babilonese e islamica
Relatore: dr. Stefano Fumagalli
Laureato in filosofia antica – Università Statale di Milano
Lunedì, 20 Aprile 2015 – 14.30-17.30
Alessandro il Macedone si trasfigurò, nelle tradizioni seriori, in araldo della fine dei tempi, in re imbattibile, nel nemico delle forze maligne di Gog e di Magog.
Fu Iskandar il Bicorne nel Corano, salvatore degli Ebrei da una sortita degli scismatici samaritani (Talmud Yoma 69a) e protagonista di gesta e di meditazioni per secoli nella tradizione erudita islamica ed ebraica. Il seminario porterà gli uditori dall'inizio della leggenda, confezionato in ambiente greco, fino ai testi religiosi o storici che, in varie lingue semitiche, videro nel Macedone un inviato divino o un cavaliere a caccia del prodigioso o in un sovrano dalle ambizioni più che umane.
http://www.antichecivilta.it/seminario%20su%20Alessandro%20Magno.pdf
sotto: l'impero macedone |
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Seminario sulla civiltà ittita
Tra le lingue e le culture anatoliche del II millennio a.C., si affermano prepotentemente quelle ittite: una popolazione di caratteristiche indoeuropee che per prima fissò la sua lingua su tavolette d'argilla in caratteri cuneiformi. L'Accademia delle Antiche Civiltà propone per il prossimo mese di aprile un interessante seminario, articolato in due incontri ravvicinati, volto alla conoscenza della sua storia e della conservazione e trasmissione della sua cultura.
1° incontro:
Imperi dimenticati: il regno ittita
Relatrice: D.ssa Marie-Claude Trèmouille
del Consiglio Nazionale delle Ricerche - Roma
27 aprile 2015 ore 14.30-17.30
I manuali scolastici dedicano poche pagine alla Storia degli Ittiti. Eppure essi costituirono uno dei più grandi Imperi del Vicino Oriente Antico, insieme all’Egitto faraonico e alla Mesopotamia assiro-babilonese.
In poco più di 4 secoli i loro sovrani edificarono, partendo dalla capitale Khattusha nell’Anatolia centro-orientale, uno stato articolato – quasi fossero “Stati Uniti” - che si estendeva su un territorio vastissimo, corrispondente a gran parte della Turchia e della Siria attuali.
Il seminario intende illustrare le tappe, gli attori e i momenti salienti di questa espansione, dai primordi fino alla tempesta umana che sconvolse tutto il Mediterraneo orientale e segnò la fine dell’Età del Bronzo.
http://www.antichecivilta.it/seminario%20storia%20Ittiti.pdf
2° incontro:
Archivi o biblioteche a Hattusha (1650-1180 a.C.)?
Riflessioni sui depositi di tavolette ittiti e del Vicino Oriente Antico
Relatrice: D.ssa Rita Francia
Università "la Sapienza"-Roma
28 aprile 2015 ore 14.30-16.30
Come classificare i depositi di tavolette di Böghazköy/Hattuša, la capitale dell’impero ittita (1650-1180 a.C.)? Sono da definirsi ‘archivi’ o ‘biblioteche’? La questione periodicamente viene sollevata dagli studiosi del settore: non si tratta infatti solo di un problema terminologico, ma riguarda anche il modo in cui gli Ittiti conservavano e classificavano i loro documenti. L’archivio infatti è una raccolta che “nasce involontariamente, giorno per giorno, quale sedimentazione documentaria dello svolgimento dell’attività pratica, giuridica, amministrativa di uno Stato,[…]”(E. Lodolini 1988), diversa, fin dalla sua genesi, dalla biblioteca. Il problema, però, non riguarda solo i depositi di documenti di Hattuša, ma in generale tutti quelli del Vicino Oriente Antico. Noi moderni, tuttavia, dobbiamo porci un altro quesito: siamo sicuri che gli antichi distinguessero tra ‘archivio’ e ‘biblioteca’?
A fronte di queste problematiche è opportuno riflettere sulla terminologia attualmente adottata, la distinzione cioè tra ‘raccolta archivistica’ e ‘raccolta bibliotecaria’, evidenziarne le profonde differenze e cercare di comprendere se per gli antichi tali distinzioni erano ugualmente valide.
Il seminario sarà pertanto ripartito in due sessioni: la definizione attuale di Archivio e la distinzione, attuale, tra Archivio e Biblioteca; la situazione delle raccolte documentarie di Hattuša e del Vicino Oriente Antico.
http://www.antichecivilta.it/seminario%20%20archivi%20e%20biblioteche.pdf
sotto: la cittadella di Hattusa
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Seminario sulla civiltà Maya
Le pietre che parlano: il codice infranto
Relatore: dott. Andrea Ghezzi
laureato in antropologia - Università di Bologna
aprile/maggio 2015
ore 14.30 - 17.30
Un affresco della civiltà maya dal periodo pre-classico a quello post-classico attraverso un excursus epigrafico volto ad approfondire la conoscenza dei vari aspetti di questa importante cultura mesoamericana. Saranno anche accennate le prime regole di grammatica che chiariranno l'appartenenza della lingua dei glifi al ch'olan orientale, ossia alla lingua parlata in età precolombiana nei Bassopiani del Guatemala orientale e dell’Honduras occidentale .
L’affinità più stretta di tale lingua è con l’attuale ch’orti’, che è parlato oggigiorno nelle stesse zone del ch'olan orientale classico (vicino alle rovine di Copan).
http://www.antichecivilta.it/seminario%20civilt%C3%A0%20maya.pdf
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